È disponibile su Amazon e IBS “VENTUNO GRADINI” il nuovo libro dell’autore pugliese ANTONELLO D’AJELLO pubblicato da ArgoMenti Edizioni.
L’autore: Antonello D’Ajello , nasce a Gallipoli nel 1963, e affronta mille difficoltà esistenziali e lavorative, finché non scopre la sua vena letteraria che lo incoraggia nel 2016 a pubblicare il suo primo romanzo Come Le Rose Di Maggio (ArgoMenti Edizioni), in cui narra la toccante esperienza della malattia e della disabilità che ha colpito il figlio Matteo.
“VENTUNO GRADINI”
Sinossi
Dopo il suo primo romanzo che non avrebbe mai voluto scrivere, “Come le Rose a Maggio”, l’autore, Antonello D’Ajello, trova la forza di mettere a nudo la sua anima, nella sua immancabile voglia di emozionare. Cercando, a tutti i costi, il modo di coinvolgere in ogni singola parola, il cuore e l’anima del lettore.
Una nuova e brillante opera che parte dal profondo, dalle proprie origini, varcando lo spazio e il tempo, fino a raggiungere nei meandri più sconfinati del proprio essere, il confine della sua vita privata, dove spesso si nasconde in ognuno di noi la rabbia e la paura di sapere. Con “VENTUNO GRADINI”, questo è il titolo del romanzo, spera di portarvi a braccetto in un viaggio temporale, che spesso vi farà vivere momenti di una vita del tempo che fu, dove la povertà era forse un dono divino, tra misteri e segreti di una famiglia costretta a vivere in una casa cantoniera ferroviaria alla periferia di una città Salentina. Non erano altro che momenti di vita quotidiana di un bimbo molto solo, a volte incompreso, triste.
Solo l’amore di un padre scoprì in lui pregi e talenti e riuscì a rendere la vita di Nenello meno dura. E in quell’effimero e fugace spazio di un racconto, fu la sorte e alcune antiche foto, a far scoprire la vera esistenza e il vero io di una vita intera. Aneddoti divertenti di un padre ( LU PIPPI) particolarmente buono, arricchiscono e addolciscono con un sorriso un romanzo che ha dell’assurdo, tanto che le stesse scoperte e i misteri risolti e non , tendono a sembrare solo frutto della fantasia. Invece è quasi tutto vero, tutto così autentico, anche gli stessi personaggi. Persino le lacrime e le risate che si percepiscono nella lettura fanno parte di una vita reale, vissuta in un posto desolato e privo di ogni comodità, che però, lascia spazio alla purezza e alla nostalgia di un tempo indelebile e fragile allo stesso tempo. Un’esistenza che vola con gli anni e lascia rughe di speranza in ciò che trova. Vaga dolcemente e prepotentemente nella mente e nell’anima , sperando di emozionare con vecchi e indimenticabili racconti, chi ora non ha più voglia di ascoltare e sapere. L’autore, spera di portarvi con se come fece con il primo suo romanzo, tra tiepidi pomeriggi di primavera ad inverni rigidi e tuonanti, ma sempre ricchi di sorprese. Nel suo tormentato futuro, scrivendo nel presente e ricordando il suo tormentato passato, da bambino irrequieto, da ragazzo sensibile e da uomo amorevole poi.
Una famiglia maledetta forse, con un nome maledetto, ma di sicuro molto intrigante da scoprire. Una famiglia davvero strana, che sapeva dare amore a chiunque ne avesse bisogno, fino all’impossibile, all’inverosimile, varcando il sentiero delle meraviglie, raggiungendo la realtà vera. Laddove nemmeno lui stesso credeva di riuscire a comprendere, ritrovò la sua via dopo una vita di rinunce, mettendo a nudo e senza remore, tutto se stesso e tutto ciò che per anni aveva sempre cercato di tenere ben nascosto, per paura dei giudizi della gente. Ora non ha più paura di sperare, di scoprire, di capire e di sapere; e i quel momento lungo una notte, a pesca su una spiaggia, vi racconterà la sua speranza, il suo sogno più bello, il suo desiderio più grande. Malgrado la vecchiaia e la memoria birichina lo hanno quasi sconfitto.
Parlerà alla luna, alla sua amica e luminosa luna, che da lassù, come sempre, lo aiuterà a ricordare ogni cosa, ogni momento bello e brutto, ogni istante di debolezza, in un amore passato, in un amore presente e in un amore forse mai vissuto.
Lo farà delicatamente ma con rabbia, con ardore e con educazione, sperando che possiate comprenderne la delicatezza delle parole e la tenerezza di un bimbo, che non voleva atro che sapere se una sirena canta come lui, o è soltanto una leggenda a cui non credere mai.