Lettera alla fortuna” il primo album da solista di Mr. Fortuna, con l’etichetta discografica Hydra Music, sarà disponibile su tutti i digital store dal 19 giugno 2020.
In questo album l’artista parla di sé stesso, di Federico più che di Mr. Fortuna, e cerca di condurre l’ascoltatore nel viaggio più bello che si possa fare: quello della vita.
Il brano, Tempo, punta di diamante dell’album, verrà trasmesso dal 22 giugno su molte emittenti locali nazionali.
Federico Pastore in arte Mr. Fortuna, si avvicina alla musica sin da piccolissimo, e oggi si impone come rapper: “della musica rap mi ha sempre affascinato il fatto che fosse vera, che parlasse di disagio sociale, di fratellanza, che fosse composta tutta in rima, con tecniche prettamente studiate e create per quel genere, il flow, le metriche, gli incastri, l’improvvisazione. Insomma, è tutta un’altra musica”.
Mr. Fortuna, estimatore di uno dei più grandi e influenti artisti hip hop Tupac Amaru Shakur, dopo aver fatto parte del gruppo TRC e aver aperto concerti di rapper noti, come Rocco Hunt, Marracash, Luchè e Ntó, oggi è pronto per una nuova sfida con il suo primo lavoro da solista!
Vita e arte. Quanto sono complementari per te l’una e l’altra?
L’arte è la nostra vita riflessa allo specchio, attraverso questo riflesso, possiamo notare tutti i particolari della vita quotidiana e scriverli con la penna. Nei miei brani cerco di essere reale al cento per cento, poiché mi piace essere sincero con chi ascolta. Spesso quando scrivo è come se parlassi ad un amico, do consigli, mi racconto, mi confronto, mi confido e soprattutto cerco risposte.
Com’è nato “Lettera alla fortuna”?
Questo disco non è un disco che cavalca la moda. Questo disco non è un disco pensato per vendere copie, manipolato a tavolino. Questo disco non è privo di contenuti. In questo disco ho investito denaro, energie, sudore e forze. Ho scritto alcuni ritornelli tornando a casa, mentre guidavo. L’ho finanziato con il mio lavoro al supermercato, tra un “tessera punti per favore” e un richiamo dal capo mentre stavo troppo fuori in pausa per ascoltare una strumentale che mi mandavano al cellulare.
Lettera alla fortuna: perché questo titolo? Cos’è per te la fortuna?
“Lettera alla fortuna” è un dialogo con la vita, quella vita piena di dubbi e di risposte dettate dall’esperienza, un titolo che rappresenta il mio nome d’arte e la mia voglia di scrivere. Credo che la fortuna, sia qualcosa di oggettivato e non materiale; è la consapevolezza di aver realizzato i propri sogni.
Cosa scrive/canta questa lunga lettera al destinatario “fortuna”?
Rispondo con qualche mio verso (ndr). “Io mi chiedo tu dov’eri quando ti chiedevo ma non mi ascoltavi manco, quando con il cuore infranto mi chiudevo tanto, quando avevo l’odio che mi stava divorando? Perché a me no e a tutti questi Infami, avari poi li metti sugli altari? Se non è giusto essere schiavi, quanto conta essere bravi?” In sostanza, mi chiedo: perché la fortuna abbandona spesso chi ne ha bisogno?
“Tempo” è la punta di diamante dell’album: cosa rappresenta questo brano?
Tempo è un brano ironico, uno sfottò alle nuove generazioni che badano sempre meno al contenuto delle canzoni. Invita a far riflettere e a non fermarsi alle apparenze, a non perdere tempo in cose futili. Il tempo è prezioso, non va sprecato. È uno dei cavalli di battaglia del disco anche perché musicalmente è il più fresco e melodico, una sorta di tormentone estivo, ma pieno di contenuti.
Cosa ti aspetti da quest’ultimo lavoro? Quali sono i progetti futuri?
Sono scaramantico e un po’ ansioso (ndr). Preferisco pubblicare e aspettare le recensioni. Appena i concerti torneranno a far parte della vita quotidiana, mi piacerebbe tanto realizzare qualche data e suonarlo in giro. Il motore di un artista sono i live, hanno un impatto emotivo molto forte, è un contatto diretto con chi ti ascolta. Per il futuro ho già realizzato qualcosa; ho sempre amato fare delle sorprese.