Il DL Rilancio ripropone uno strumento noto ma poco usato che potrebbe salvare le PMI dalla crisi economica.
In questi giorni è divenuto di moda un nuovo termine economico, la moneta fiscale. In realtà già esisteva ma era poco utilizzata. Con il Decreto Rilancio questo termine è tornato alla ribalta. Ma di cosa si tratta? Non è una moneta che ha corso ufficiale ma per gli imprenditori, e soprattutto per le piccole medie imprese, le cosiddette PMI, sarà uno degli strumenti principali con cui si potrà combattere questa crisi. Essa permette all’imprenditore di far fronte ai propri debiti fiscali e contributivi acquisendo crediti d’imposta, non solo da operazioni proprie, ma scontando gli importi dai propri clienti. Inoltre vi è la possibilità di cederla alle banche in cambio di denaro sui propri conti correnti.
Ma perché lo Stato si dota di questo strumento? Semplicemente perchè permette di sovvenzionare le imprese senza fare debito immediato, dando, a chi li riceve, un titolo che gli dà un diritto ad un’agevolazione immediata, consentendogli altresì di venderlo e scambiarlo, con un impatto sul debito dei Governi differito, concedendo agli stessi, in questo lasso di tempo, di far da volano all’economia facendo aumentare di conseguenza Pil e gettito fiscale.
Vediamo come funziona: l’azienda effettua dei lavori specifici (esempio interventi di efficientamento energetico) per un committente, quest’ultimo a fronte dei lavori svolti, riceve dallo Stato un credito d’imposta superiore al valore dei lavori stessi (110%). i A questo punto, il committente invece di pagare in denaro il suo fornitore, , gli cede i propri crediti, pagando quindi in “moneta fiscale”. L’azienda A che riceve la “moneta fiscale” ha due possibilità: a) la tiene in serbo e la usa nei cinque anni successivi per pagare le proprie imposte e contributi b) la vende incassando subito denaro sul proprio conto corrente per pagare le spese correnti. Qui c’è la grande novità rispetto al passato, che permetterà di far ripartire l’economia grazie a questo sistema: la moneta fiscale potrà essere venduta a terzi e alle banche, in questo modo potrà nascere anche un vero e proprio mercato di tali crediti dove soggetti “liquidi” potranno mettere in circolo nell’economia le proprie risorse finanziarie, investendo sull’acquisto di moneta fiscale e ottenendo un vantaggio dovuto allo spread tra prezzo di acquisto e valore di nominale del credito stesso..
In senso lato, con questo metodo, lo Stato sta di fatto stampando moneta senza violare i vincoli della BCE, perché la moneta fiscale si può creare a fronte di numerose tipologie di interventi (anche i bonus vacanze saranno crediti d’imposta) e la sua circolazione permetterà di alimentare gli scambi, le vendite e gli acquisti di beni e servizi sul mercato interno.
E’ chiaro che per far funzionare tutto il meccanismo, sarà necessario rendere liquidi questi crediti, dando spazio magari a specifici prodotti bancari o a piattaforme fintech di peer-to-peer trading dove i crediti potranno essere certificati e scambiati gestendo lo spread tra domanda e offerta e permettendo all’economia di decollare in pochissimi mesi.
In questo scenario le piattaforme fintech potranno fare la differenza, agevolando l’incontro di domanda e offerta di crediti d’imposta e consentendo un tracciamento preciso dei flussi finanziari, magari anche attraverso Smart Contract e Blockchain per certificare l’effettivo credito generato da ogni intervento/attività sottostante.
Grazie a piattaforme di questo tipo, ci saranno 3 attori principali che ne potranno beneficiare: le aziende venditrici che riceveranno per prime la moneta fiscale e dovranno liquidarla immediatamente per pagare le spese correnti;gli investitori istituzionali che porteranno liquidità nel sistema, acquistando inizialmente a prezzo scontato la moneta fiscale e guadagnando sullo spread tra acquisto e rivendita, oltre che un tasso d’interesse per il tempo che terranno fermi i loro soldi; le aziende acquirenti che acquisteranno crediti a sconto per compensare le proprie imposte ottenendo un vantaggio immediato dovuto alla differenza tra il valore nominale del credito ed il prezzo di acquisto. Come si usa dire win-win-win e potremmo aggiungere anche un terzo vincitore: lo Stato italiano che vedrà ripartire con slancio l’economia.
Ovviamente, dobbiamo sperare che tutto ciò accada, perché a oggi siamo ancora in attesa del decreto attuativo che dovrebbe permettere tutto questo.
Chi è Gianluca Massini Rosati
Gianluca Massini Rosati è un imprenditore con oltre 20 aziende in 5 continenti, autore di bestseller e Business Angel specializzato in tasse e afisco. Originario di Orvieto, ha 38 anni e vive dal 2014 tra Milano e Londra, dove ha fondato nel 2018 Xriba, una delle 4 startup più finanziate del 2018, con una raccolta iniziale di oltre 12 milioni di euro. È considerato uno dei migliori divulgatori sul tema tasse e fisco e con la sua “Soluzione Tasse” ha già incontrato oltre 10000 liberi professionisti e piccoli imprenditori che aiuta, attraverso un network di commercialisti, a trovare le migliori strategie per ridurre il carico fiscale in modo legale. Con Xriba ha ideato un nuovo protocollo di gestione dei rapporti tra imprese e fisco, una soluzione innovativa per combattere l’evasione fiscale e allo stesso tempo aiutare le imprese nei rapporti con la PA. Con Quantico Business Club si pone l’obiettivo di offrire supporto allo sviluppo di imprese ad alto potenziale attraverso formazione mirata e networking, oltre che quello di raccogliere le istanze di micro e piccole imprese che rappresentando il 95% delle realtà italiane e farsi portavoce presso tutti i livelli istituzionali.