Al Teatro ARCOBALENO (Centro Stabile del Classico) Via F. Redi, 1/a
Dal 28 Febbraio al 15 Marzo 2020 venerdì e sabato ore 21,00 – domenica ore 17,30
ANTIGONE di Sofocle
Adattamento e Regia Giuseppe Argiro’ Con Jun Ichikawa, Sergio Basile, Maurizio Palladino, Maria Cristina Fioretti, Silvia Falabella, Filippo Velardi, Cecilia Guzzardi, Vinicio Argirò. Luci Giovanna Venzi.
Dal 28 Febbraio al 15 Marzo 2020, al Teatro ARCOBALENO (Centro Stabile del Classico) di Roma, andrà in scena lo spettacolo ANTIGONE di Sofocle, con l’adattamento e la regia di Giuseppe Argiro’. Con Jun Ichikawa, Sergio Basile, Maurizio Palladino, Maria Cristina Fioretti, Silvia Falabella, Filippo Velardi, Cecilia Guzzardi, Vinicio Argirò. Luci Giovanna Venzi.
ANTIGONE è uno dei testi classici che più rappresenta l’essenza stessa del tragico. La giovane protagonista della tragedia sofoclea, si ostina a voler seppellire il corpo del fratello Polinice, contro la volontà dello zio Creonte, che ne vuole punire il tradimento. Polinice si è schierato contro la sua stessa città e ha trovato la morte in un duello fratricida con Eteocle. Antigone, che difende i vincoli di sangue e le ragioni della pietà familiare, si scontra con l’ottusità della ragione di Stato, incarnando il diritto “naturale” contro quello “positivo”, rappresentando l’ideale dell’eroina tragica, capace di andare incontro al suo destino con consapevolezza e lucidità .
Ancora una volta i Greci ci parlano da lontano e tracciano la via che unisce passato e presente. La produzione drammatica del quinto secolo a.C. attraversa diacronicamente il tempo e giunge integra nella sua idealità sino a noi. Da questa convinzione parte un progetto scenico che afferma il valore della riscrittura del tragico nel novecento. La drammaturgia infatti risulta composita: partendo da Sofocle, arriva ai luoghi contemporanei segnati dalla guerra. Antigone combatte la sopraffazione, l’abuso; e rappresenta l’elogio della disobbedienza, come nella riproposizione di Anouilh; o diviene l’emblema della scelta come in “Fuochi” della Yourcenar. In ogni caso, la principessa tebana è una paladina dei diritti civili e ne combatte ogni violazione. Con l’eroina sofoclea assistiamo alla storicizzazione dell’individuo e delle sue decisioni: Antigone è sostanza etica pura come sosterrà Hegel e come verrà ribadito nello studio di George Steiner “Le Antigoni”.
Lo spettacolo, quindi, affronta il tema dei diritti umani, della pena di morte e del coraggio di lottare per sovvertire le regole ingiuste con la disobbedienza civile, come faranno i grandi personaggi della Storia che sono stati in grado di cambiare il destino di interi paesi Eschilo, con l’ORESTEA, aveva affermato la necessità della democrazia, sancendo il passaggio dallo stato di natura allo stato di diritto; Sofocle mette in discussione tale diritto e opera una distinzione tra le leggi “giuste” e le leggi inique, frutto di un interesse dello Stato, spesso in disaccordo con le esigenze dei cittadini. Antigone non discute la norma in sé, ma la sua presunta oggettività : Nella disobbedienza di Antigone, inoltre, è rintracciabile l’afflato di un amore universale, oblativo, incondizionato che va oltre i legami di sangue e l’appartenenza parentale Il personaggio che viene tratteggiato è quello di una giovane donna che ama al di là del legame naturale e di ogni possibile comprensione umana, come metterà in luce Elsa Morante in “Serata a Colono”, che presenta un’Antigone non più eroica ma dimessa e ossessionata dal bene, unico valore positivo della sua vita.
Nello spettacolo campeggia lo spettro di una detenzione ingiusta e di una condanna iniqua, una condanna capitale. Lo scenario è quello di un conflitto, ma sfugge volutamente a una connotazione precisa, per alludere metaforicamente a ogni esperienza bellica che colpisce il singolo individuo, e l’intera collettività . II palazzo di Creonte, apparirà come una struttura detentiva dove si eseguono le esecuzioni capitali. Gli spettatori assisteranno alla fine di Antigone esattamente come i parenti delle vittime assistono alle esecuzioni. Antigone sarà interpretata dall’ attrice italo giapponese Jun Ichicawa, a testimoniare la trasversalità del mito sofocleo. L’eroina tebana, murata viva andrà incontro ad una morte senza redenzione, quasi a ricongiungere la civiltà pagana e quella cristiana, creando una ricomposizione del tempo circolare del mito e del tempo unilineare della storia, affermando cosi la mancata evoluzione del genere umano.
Info e prenotazioni
TEATRO ARCOBALENO (Centro Stabile del Classico)
Via F. Redi 1/a – 00161 Roma
Tel./ Fax 06.44248154 – 06.4402719
e-mail: info@teatroarcobaleno.it – sito: www.teatroarcobaleno.it
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Fonte Viva il Teatro