I contenuti del ciclo di incontri, che si terranno a Clusone, San Pellegrino Terme e Sondrio, con possibilità per i partecipanti di seguire da remoto le attività didattiche fuori sede, verranno illustrati presso la Sala Conferenze S. Agostino, venerdì 26 novembre alle 17:15, dall’Università di Bergamo insieme ai rappresentanti degli enti affiliati al progetto: Comunità Montana Valtellina di Sondrio, Comunità Montana Valle Brembana, Comunità Montana Valle Seriana, Comune di Clusone, Comune di San Pellegrino Terme, Club Alpino Italiano-Save The Mountains, Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Bergamo, Outback 97.
Il corso di perfezionamento, che prevede lezioni frontali e attività di project work su temi di valorizzazione dei territori montani alpini, si colloca nel quadro delle iniziative promosse dall’Ateneo orobico al fine di attribuire rinnovata importanza al territorio montano. “Negli ultimi anni – sottolinea la prof.ssa Elisabetta Bani, prorettrice alla terza missione e ai rapporti con il territorio – la montagna sta recuperando una centralità, sulla quale moltiplicare gli sforzi, nelle politiche territoriali e nelle progettualità di sviluppo; in risposta alle crisi ambientale, socio-economica e pandemica, emergono riflessioni su nuovi “modelli dell’abitare”, e su forme di produzione e di fruizione turistica che necessitano di idee e progettualità innovative. l’Università di Bergamo ha avviato percorsi di studio su problemi, risorse e opportunità di sviluppo delle Valli alpine lombarde, in particolare delle Valli Bergamasche e della Valtellina.”
“Riscoprire il valore della montagna come fucina di urbanità, mentre si definiscono modelli di un’abitabilità sostenibile, più adeguati alle esigenze del presente”. Queste le priorità del nostro tempo secondo il prof. Fulvio Adobati, docente di Urbanistica e direttore del Centro Studi sul Territorio “Lelio Pagani” di UniBg, che spiega: “C’è stato un tempo in cui, nell’arco alpino e specialmente nella Bergamasca, la montagna era città: località come Gromo o Gandino avevano un ruolo di spicco nel commercio internazionale nel settore metallurgico e tessile, e lungo le Alpi erano situate importanti aree industriali e sistemi di relazioni che hanno costruito urbanità, leggibile attraverso le figure e le ricchezze artistiche che caratterizzano le valli alpine lombarde. Credo sia il momento di cogliere le opportunità di questa fase di investimenti e progettualità per recuperare una dimensione piena e autentica della montagna e un rinnovato rapporto montagna-città”.